Descrizione
Photo Beaubourg
Photo Beaubourg. Un taglio secco è quello proposto in questa foto d’arte realizzata da Maurizio Paolo Grassi nel 2007 che dopo una “stagionatura” di dieci anni è stata stampata in occasione dell’anniversario dei 40 anni dalla costruzione del Beaubourg. La foto esprime al massimo il titolo ad essa assegnato dall’artista: “Connection module”. L’edificio costruito con un insieme di moduli di connessione.
La stampa è realizzata a mano direttamente dall’autore su carta per acquerello da lui trattata e sensibilizzata. L’immagine fotografica è rivelata da un pigmento in polvere steso a mano sopra il foglio. In fase di stampa l’artista ha eseguito di questa “photo Beaubourg” una performance mediante la tecnica della resino-pigmentype. Le principali fasi della performance artistica sono documentate dalle immagini fotografiche inserite in questa scheda. Stampa in edizione limitata di 9 copie uniche ed originali l’una diversa dall’altra.
“Moduli ed elementi, elementi e moduli. Un insieme complesso di tanti elementi assemblati secondo un disegno che esalta il concetto di macchina funzionale. Macchina funzionale come quella meno nota del complesso architettonico del “nuovo” mercato dei fiori di Pescia (cittadina toscana in provincia di Pistoia che deve la sua economia alla produzione dei fiori). Il complesso è stato progettato degli architetti fiorentini Leonardo Savioli e Danilo Santi, il cui studio nel 1970 vinse il concorso per la realizzazione dell’opera.
Con questo taglio fotografico ho voluto isolare una parte del Beaubourg per sintetizzare la miriade di elementi e moduli elementari con cui è composto.
“Ricordo che mentre osservavo la grande “macchina” notavo molte similitudini costruttive con la vicina chiesa di Saint Merry. Entrambe le architetture composte da una moltitudine di elementi modulari assemblati a formare un organismo complesso. Durante lo studio svolto ho eseguito anche una un’altra foto che ho intitolato “Cathedrals”. Quest’ultima opera mostra come i due edifici pubblici siano molto simili costruttivamente, tanto da diventare visivamente un unico complesso architettonico virtuale”